Il Parco Nazionale del Pollino, gioiello naturalistico dell’Italia meridionale, si erge maestoso tra le regioni della Basilicata e della Calabria. Con le sue vette imponenti e la ricca biodiversità, attira visitatori da tutto il mondo desiderosi di immergersi nella sua bellezza incontaminata.
Cosa c'è da vedere sul Pollino?
Il Parco Nazionale del Pollino offre un’esperienza senza pari per gli amanti della natura. Le sue vette offrono panorami mozzafiato che si estendono fino al Mar Ionio e al Mar Tirreno. Gli appassionati di trekking troveranno una vasta rete di sentieri che attraversano boschi di faggi, prati alpini e canyon spettacolari.
La parte lucana del Parco del Pollino offre una vasta gamma di attrazioni naturalistiche e culturali che meritano di essere esplorate. Tra le vette più suggestive si ergono il Monte Pollino, che regala panorami mozzafiato sulla Basilicata e oltre, e il Monte Alpi, ai margini nord del Geoparco UNESCO del Pollino. I visitatori possono immergersi nella storia millenaria del territorio visitando antichi borghi come Castelsaraceno, caratterizzato dalle sue pittoresche stradine e dal Ponte tra i due Parchi, il ponte tibetano più lungo del mondo.
La riserva naturale delle Gole del Raganello rappresenta uno dei gioielli naturalistici del Pollino, con le pareti di roccia che si innalzano verticali per centinaia di metri creando un ambiente spettacolare per escursioni ed arrampicate. Le acque cristalline del fiume Raganello invitano anche a emozionanti sessioni di rafting e canyoning, offrendo un’esperienza unica nel cuore del parco.
La Cascata del Lao è un’altra tappa imperdibile nel viaggio attraverso il Pollino. Immersa in una fitta foresta di faggi e abeti, questa spettacolare cascata offre un luogo di pace e bellezza, perfetto per una pausa rigenerante durante le escursioni.
Inoltre, la ricca biodiversità del Parco del Pollino lucano offre agli appassionati di birdwatching l’opportunità di avvistare numerose specie di uccelli, tra cui l’aquila reale e il falco pellegrino, che popolano le maestose cime del Massiccio del Pollino.
Perché si chiama Pollino?
Il nome “Pollino” ha radici antiche e affascinanti che riflettono la storia e le caratteristiche del territorio circostante. Secondo alcuni studiosi, il termine potrebbe derivare dal latino “pullus”, che significa giovane animale, dando origine a “mons Pullinus”, ovvero monte dei giovani animali. Questa interpretazione potrebbe essere legata all’antica pratica della transumanza, in cui gli animali venivano condotti verso i pascoli dei pianori più elevati durante la stagione primaverile. Per chi volesse approfondire, il Museo della Pastorizia di Castelsaraceno si impegna da anni a raccontare i riti millenari legati alla cultura pastorale del territorio.
Altri ipotizzano che il nome abbia origine dal latino “mons Apollineus”, monte di Apollo, dio della salute e progenitore dei medici. Questa teoria potrebbe essere legata alla presenza abbondante e variegata di erbe officinali e aromatiche che crescono spontaneamente sul massiccio del Pollino, creando un vero e proprio paradiso di profumi e colori.
Infine, c’è una terza teoria che suggerisce che il Monte Pollino possa essere stato un luogo di culto per gli abitanti della Magna Grecia, come suggerito dal ritrovamento di una lastra in marmo nel 2009, forse appartenente al frontone di un tempio greco sul Monte Manfriana. Questo collegamento con la Magna Grecia potrebbe aver contribuito alla denominazione del massiccio come Pollino, anche se resta oggetto di discussione tra gli studiosi.
Come si chiama il fiume del Pollino?
Il cuore del Pollino è battuto dai maestosi fiumi che scorrono tra i suoi valloni e le sue valli. Il Sinni, il Mercure-Lao e il Coscile sono tra i più grandi dei numerosi corsi d’acqua che raccolgono le acque del Parco Nazionale del Pollino. Questi fiumi, originariamente piccoli torrenti di montagna, si trasformano in impetuose fiumare che solcano il territorio prima di raggiungere le loro valli e gole profonde come il Raganello e il Lao. Lungo le loro sponde, la vegetazione rigogliosa con pioppi, salici, ontani, felci e muschi crea scenari che ricordano paesaggi tropicali, aggiungendo un tocco di magia a ogni escursione nel Parco del Pollino.
Dove pernottare per visitare il Parco del Pollino?
Per coloro che desiderano prolungare la loro esperienza sul Pollino, diverse opzioni di alloggio sono disponibili nelle vicinanze. Castelsaraceno, chiamato “paese tra i due Parchi” proprio perché si trova incastonato tra i due parchi nazionali del Pollino e dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, offre accoglienti agriturismi e bed and breakfast immersi nella tranquillità del borgo.
Come entrare nel Parco del Pollino?
L’accesso al Parco del Pollino è agevole sia dalla Basilicata che dalla Calabria. Da Castelsaraceno, si possono intraprendere diverse strade panoramiche che conducono direttamente alle porte del Parco. È consigliabile informarsi preventivamente sulle condizioni stradali e sulle eventuali restrizioni di accesso.
Quando andare sul Pollino?
Il Pollino offre spettacoli diversi in ogni stagione. La primavera è ideale per ammirare la fioritura dei prati alpini e per escursioni tra le cascate rigogliose. L’estate offre giornate lunghe e soleggiate perfette per esplorare i sentieri montani. L’autunno, con i suoi colori caldi, regala suggestivi paesaggi e una ricca raccolta di funghi. L’inverno, infine, trasforma il Pollino in un regno incantato, ideale per gli amanti dello sci e delle escursioni sulla neve.