Una passeggiata tra i boschi, un giro in bici per vedere i prati che riprendono colore, un picnic per condividere con gli amici o con la famiglia le prime giornate di sole e vedere la natura svelare la sua nuova energia dopo il lungo silenzio invernale. La Primavera è la stagione dell’aria aperta, e Castelsaraceno è la cornice di meravigliosi paesaggi e di
innumerevoli attività a contatto con la natura.
Per chi vuole vivere esperienze lontano dal caos e dalla frenesia della routine
quotidiana, ecco 5 cose da fare a Castelsaraceno in Primavera.
1. Escursioni in bici
Grazie al clima temperato, in questa stagione Castelsaraceno ed il territorio
circostante offrono la possibilità di respirare a pieni polmoni il profumo dei boschi. Grazie ad
un emozionante paesaggio naturale, si presenta come un paradiso ricco di sfide sportive per
gli amanti della mountain bike. Tra Castelsaraceno e il Parco Nazionale del Pollino, si
snodano infatti diversi percorsi adatti ai ciclisti, ideali per tutti i livelli di esperienza e pensati
per ammirare da vicino le bellezze del territorio e regalarsi una piacevole avventura nella
natura, facilitata dal servizio di noleggio e-bike e mountain bike a cura di cooperative locali
2. Trekking ad alta quota e Picnic
Per godere a pieno del fascino della natura lucana e per comprendere la magia
di questa terra selvaggia, bisogna adeguare il proprio ritmo a quello della natura. I pianori, i
boschi, le vette selvagge che fanno da dimora alla fauna caratteristica del territorio,
trasportano i visitatori in posti unici. Il territorio lucano è perfetto perchè in grado di regalare
tante emozioni. Per chi vuole fermarsi alle pendici, può godersi un picnic nel fitto Bosco
Favino grazie ad area attrezzata o passeggiare tra i colori e profumi di alberi secolari.
3. Attraversare il ponte tibetano più lungo al mondo
Con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri d’altezza è un ponte da
percorrere a passo lento per vivere a pieno l’emozionante sensazione di ritrovarsi
sospesi tra terra e cielo. Grazie alla sua struttura dotata di tiranti laterali, il Ponte
Tibetano è aperto ogni giorno e mantiene la sua stabilità in qualsiasi condizione
meteorologica. Il sistema di accessi automatizzato e le imbracature a norma di legge
permettono di percorrere con tranquillità e in sicurezza i ben 1160 passi nel vuoto.
4. Passeggiata nel centro storico del borgo a forma di cuore
Piccole abitazioni strette tra le rocce, viuzze ripide e tortuose, vicoli ciechi e
antichi edifici medioevali: il centro storico di Castelsaraceno è un piccolo ma prezioso
gioiello. Edificato nel 1031 dai Saraceni, racchiude secoli di storia già nel suo stesso nome,
che dal latino Castrum e dal dialetto Casteddu significa proprio fortezza, accampamento. Un
borgo millenario dal nome che richiama la guerra ma dall’animo romantico, non solo per le
atmosfere suggestive che emana da ogni angolo ma anche per la sua forma perfettamente
“a cuore”. Un borgo da esplorare “arrampicandosi” sulle stradine ripide e tortuose,
soprattutto nel suo centro storico letteralmente abbarbicato ad uno sperone roccioso,
denominato La Tempa, dove le abitazioni sono così strette l’una con l’altra da sembrare un
tutt’uno con la roccia su cui sono adagiate.
5. Visita al Museo della Pastorizia
Chi desidera approfittare della giornata di libertà per conoscere a fondo il
patrimonio culturale e rurale del territorio lucano, apprezzerà una visita al Museo
della Pastorizia di Castelsaraceno, tempio dell’identità locale ma anche spazio di
incontro e confronto con un’impronta tecnologica. Una vera e propria esperienza
emozionale che si dirama in quattro temi sviluppati nelle rispettive sale espositive: la
Sala del Tempo, la Sala dello Spazio, la Sala dei Saperi e la Sala della Memoria
della cultura pastorale castellana. Il Museo è ad ingresso libero per coloro che
possiedono un ticket per il Ponte Tibetano più Lungo del Mondo. Per l’ingresso
ordinario, il ticket è acquistabile presso l’Infopoint di Castelsaraceno, in piazza Piano
della Corte (di fronte al Municipio)