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Trekking e ciaspole in alta quota: la Basilicata che non ti aspetti

Trekking e ciaspole in alta quota: la Basilicata che non ti aspetti

Passeggiate nei boschi ed escursioni in vetta: per chi ama la neve, in Basilicata c’è una nuova “filosofia bianca” che ci invita a uscire dai soliti tracciati per assaporare i ritmi lenti e autentici della natura.

Basilicata d’inverno, il cuore bianco del sud

D’inverno, il territorio lucano ha un fascino particolare, quasi onirico. Qui, la parola d’ordine è rallentare. Per godersi tutto il fascino invernale dei paesaggi lucani, e per comprendere la vera magia di queste terre selvagge, bisogna adeguare il proprio ritmo a quello della natura. Rallentare, e respirare. Solo così diventa visibile l’incanto: i pianori e i boschi innevati, le vette selvagge vestite di bianco, gli scampoli di cielo terso tra i profili degli alberi millenari. Sembra di essere in una fiaba nordica, invece siamo nel cuore bianco del Sud, tra il Parco Nazionale del Pollino – il più grande e selvaggio parco naturale d’Italia – e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val D’Agri Lagonegrese.
La magia della neve sui monti e sui boschi che circondano Castelsaraceno. Foto di Egidio Giacoia.

La magia della neve sul Ponte Tibetano più lungo del mondo

A fare da raccordo a questi due splendidi parchi nazionali, c’è il Ponte Tibetano più Lungo del Mondo di Castelsaraceno, pronto a regalare un brivido anche nella stagione della neve. A differenza di altri ponti tibetani sparsi per l’Italia, infatti, l’opera ingegneristica di Castelsaraceno è stata progettata per restare aperta tutto l’anno, anche in inverno, grazie ai tiranti laterali che la rendono stabile in ogni condizione atmosferica. Punto di vista inedito sul canyon del fiume Racanello, che scorre 80 metri più sotto, il Ponte Tibetano si allunga per 586 metri dal nucleo più antico del borgo di Castelsaraceno fino a uno sperone roccioso, alle pendici del monte Raparo: come una vera e propria porta d’ingresso verso il segreto di boschi ancora poco conosciuti. 
Il Ponte Tibetano più lungo del mondo che collega il Parco Nazionale del Pollino al Parco Nazionale dell’Appennino Val d’Agri-Lagonegrese. Foto di Egidio Giacoia

Vette innevate e boschi incontaminati: gli scorci lucani da non perdere

Nella stagione invernale i cinque comprensori sciistici lucani, Sellata – Arioso, Volturino, Viggiano, Sirino e Pollino, offrono le attività outdoor più emozionanti. Con ai piedi gli scarponi, gli sci o le ciaspole, chiunque può conquistare le montagne, che in questo periodo sono ancora vestite di bianco per raccogliere gli sguardi meravigliati dei turisti. Sulla vetta del Monte Alpi, una delle più alte e suggestive dell’Appennino Lucano, sembra quasi di sentire il respiro della natura. Si tratta di una delle aree più interessanti e intatte dal punto di vista ambientale e naturalistico: è visitabile tutto l’anno, ma è durante l’inverno che sfoggia il suo abito più bello. Qui, in inverno, si procede lenti con gli scarponi o le racchette ai piedi. Il silenzio, i profumi del bosco, gli animali selvatici come il raro Scoiattolo Nero Meridionale – specie autoctona della Basilicata che in questi periodi ama saltellare tra gli alberi – sono parte della magia di questi luoghi. Itinerari da assaporare un passo alla volta, per vivere la montagna in modo più consapevole e riscoprire il vero fascino della natura ad alta quota.
Un'escursionista si riposa lungo il percorso che porta in cima al Monte Alpi.
Un’escursionista si riposa lungo il percorso che porta in cima al Monte Alpi. Foto di Egidio Giacoia.

Ciaspole e trekking, tutto il bello di un’escursione nella neve

Chi ama sciare, sa bene che d’inverno il territorio lucano regala tante emozioni. Ma se lo sci o lo scialpinismo non sono sport adatti a tutti, un’escursione con le racchette da neve – le cosiddette ciaspole – è un’attività che non richiede alcun allenamento specifico e può essere praticata da chiunque e a qualsiasi età. Che sia su neve fresca o compatta, le ciaspole permettono di attraversare agevolmente i boschi e i prati innevati che circondano le montagne, per scoprire angoli di meraviglia altrimenti impossibili da raggiungere. Ciaspolare nella neve della caratteristica faggeta del Bosco Favino, ad esempio, tra i sentieri interni fino alle quote più elevate, è un’esperienza totalizzante. Il silenzio e la pace di questi paesaggi hanno il potere di distendere gli animi, di riconciliare l’uomo con la natura. D’altronde, le faggete sono uno dei segni distintivi del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val D’Agri Lagonegrese, ricco di maestosi alberi ad alto fusto, alcuni antichissimi come il famoso Pino Loricato, relitto dell’ultima era glaciale. 
Due escursionisti nella natura innevata intorno a Castelsaraceno.
Due escursionisti nella natura innevata intorno a Castelsaraceno. Foto di Egidio Giacoia

Ciaspolate ed escursioni invernali a Castelsaraceno: come organizzarsi?

Se vuoi provare un’esperienza unica, a contatto con la neve e con la natura invernale della Basilicata, puoi organizzare in autonomia la tua escursione, se sei già munito di racchette da neve. Oppure puoi affidarti alle guide di montagna, che sul territorio organizzano lunghe passeggiate a contatto con la quiete e i colori smaglianti delle montagne. È molto importante, in ogni caso, avere un abbigliamento adeguato alla montagna e alle basse temperature: scarpe da trekking o da neve, giacca antivento, guanti, copricapo e crema solare – perché, si sa, in alta quota il sole picchia! Se l’escursione è organizzata dalle guide, non c’è bisogno di acquistare le ciaspole perché sono comprese nella quota di iscrizione.
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