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Giornata Mondiale della Fauna selvatica.

Giornata Mondiale della Fauna selvatica.

La fauna selvatica tra i due parchi: uno scrigno di biodiversità.

Il 3 marzo è la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica, istituita il 20 dicembre 2013 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare gli animali e i vegetali con lo scopo di proteggerli e salvaguardarli.

La conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale sono di fondamentale importanza per preservare la vita sul Pianeta Terra. Numerose sono infatti le politiche nazionali e comunitarie volte a promuovere la conservazione della Biodiversità.

Rete Natura 2000 per la tutela della biodiversità

Una delle strategie che la Comunità Europea ha messo in campo per la tutela della Biodiversità è “Rete Natura 2000”, una rete ecologica europea composta da siti con specie e habitat di elevato interesse naturalistico.

La Basilicata è una regione a bassa densità demografica, a basso impatto industriale, ricca di ecosistemi ed habitat intatti, pertanto sono state individuate diverse zone di interesse naturalistico da valorizzare e da tutelare. Alcune di esse ricadono all’interno del Parco Nazionale del Pollino e del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, aree protette tra le quali si trova Castelsaraceno con il suo Ponte Tibetano più lungo al mondo, in cui si concentra gran parte della diversità biologica della Basilicata.

Animali selvatici da vedere vicino Castelsaraceno

Numerosissimi e tutti da scoprire. Gli invertebrati e i vertebrati sono le due categorie in cui si divide la fauna selvatica. Gli insetti sono gli animali più rappresentati tra i due parchi e sono fondamentali per preservare l’integrità degli ecosistemi, influenzando la fertilità del suolo e la densità della vegetazione.

Protettori dell’integrità dell’ecosistema: Gli insetti.

Nelle faggete, sono molto diffusi i Coleotteri, uno dei più interessanti è il cerambice del faggio, noto per la sua colorazione azzurra, le macchioline nere sulle elitre e i ciuffi neri sulle antenne. Questi insetti sono fortemente tutelati perché le loro popolazioni sono state danneggiate dalla distruzione del patrimonio forestale europeo.

Tra i coleotteri di maggiore interesse comunitario abbiamo il coleottero-gioiello che in Italia ritroviamo solo nel Parco Nazionale del Pollino, dove vive in associazione con l’albero più antico d’Europa: il pino loricato.

Nelle notti estive tra i due parchi va in scena uno spettacolo di luci da parte dei Lampiridi, le lucciole, che emettono luce grazie ad un enzima, la luciferasi, responsabile di una reazione chimica che genera un magico bagliore.

Nella bella stagione i prati si arricchiscono di una vera esplosione di farfalle dalle forme e dimensioni diverse. Tra di esse, degna di nota è Agrodiaetus galloi, perchè endemica del massiccio del Pollino.  Le farfalle sono insetti impollinatori che trasportano il polline dalla parte maschile di un fiore a quella femminile di un altro fiore.

cerambice del faggio 1

Una ricchezza da preservare: la biodiversità degli animali selvatici a Castelsaraceno.

Ricchissimo in Biodiversità, l’ecosistema delle acque interne italiane risulta essere fragile e a rischio estinzione. Le specie ittiche sono minacciate da diversi fattori, tra cui il cambiamento climatico, l’inquinamento chimico e l’artificializzazioni dei corsi d’acqua.

Anche se i pesci sono gli animali Vertebrati meno rappresentati in Basilicata, esistono diverse specie protette e a rischio estinzione.

Tra le specie maggiormente minacciate abbiamo Salmo cettii, la trota mediterranea, diffusa anche negli ecosistemi acquatici del Parco Nazionale del Pollino.

Tra le specie ittiche da tutelare nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese ritroviamo: Cyprinus carpio, la carpa; Salmo trutta fario, la trota fario; Oncorhynchus mykiss, la trota iridea; Rutilius rubio, la rovella.

Diffusi in tutta la Basilicata, gli anfibi sono minacciati dall’inquinamento delle acque interne e dalla frammentazione degli habitat. Tra gli anfibi del Parco nazionale del Pollino ritroviamo animali endemici come: Triturus carnifex, il tritone crestato italiano, diffuso soprattutto nelle acque ferme e negli abbeveratoi; Salamandrina terdigitata, la salamandrina meridionale con gli occhiali; Bombina variegata, ululone dal ventre giallo, considerato ad alto rischio di estinzione.

Tra i sentieri di montagna, nei prati e nei boschi può capitare di imbattersi in animali misteriosi e affascinanti: i rettili. Tra le specie minacciate nel Parco Nazionale del Pollino troviamo Emys orbicularis, una piccola tartaruga carnivora e Testudo hermanni, la testuggine comune.

Tra i serpenti degni di nota abbiamo: Elaphe quatorlineata, il cervone, che è il più grande serpente europeo, che può arrivare a pesare diversi chili e raggiungere i due metri e mezzo di lunghezza. Anche se le sue dimensioni possono incutere timore, il cervone è un animale elusivo, lento ed innocuo; Elaphe situla, il colubro leopardino; Vipera aspis, la vipera comune, velenosa.

Nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, oltre al cervone e alla vipera comune, è facile incontrare nei campi la lucertola campestre, e nelle campagne o sui muri la lucertola muraiola che vive in ambienti sopra ai mille metri di altitudine.

C’è un vero gigante dei cieli tra le nuvole che con la sua apertura alare di quasi 2 metri volteggia a quote elevatissime. È la maestosa aquila reale regina indiscussa di questi cieli.

Più vicino alla nostra vista possiamo trovare il piccolo sparviero dalle ali arrotondate grazie alle quali riesce a volare attraverso la folta boscaglia. Un maestro di agilità ed eleganza.

Durante un’escursione è facile incrociare dei segni circolari sui ceppi. Sono il frutto di un lavorio costante dei picchi rossi mezzani. A differenza di altre specie simili di picchi, non utilizza il classico “tambureggiamento” per la delimitazione del territorio. Anche il becco, meno affilato e potente rispetto a quello dei “cugini”, viene più spesso utilizzato per catturare gli insetti che per scavare i classici buchi negli alberi.

Questi tre sono solo alcuni esempi di volatili che si possono trovare all’interno del parco. Gli itinerari possibili offrono la possibilità per gli appassionati di birdwatching e amanti della natura un’immensa ricchezza.

Il sottobosco tra i due parchi: Mammiferi selvatici

Tra i Mammiferi più emblematici della regione Basilicata ritroviamo Canis Lupus, il lupo. Specie prevalentemente notturna, che frequenta maggiormente le aree con copertura boschiva e quelle dove la presenza dell’uomo è ridotta. Presente sia nel Parco Nazionale del Pollino che nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, è l’animale selvatico che ha maggiormente risentito del contatto con l’uomo che ne ha minacciato la sopravvivenza.

Tra i Mammiferi caratteristici di entrambi i Parchi Nazionali troviamo: Il gatto selvatico. Simile al gatto domestico, se ne differenzia per la coda più corta e spessa con anelli scuri, e per il corpo ricoperto da una pelliccia a strisce scure, priva di macchie;

Il comune scoiattolo nero, segnalato per i boschi di latifoglie del Parco Nazionale del Pollino, presente nella sottospecie “meridionalis”, autoctona del Sud Italia; Hystrix cristata, l’istrice, un grosso roditore con il corpo ricoperto di aculei bianchi e neri; Martes foina, la faina, un predatore notturno dal pelo folto di color grigio-marrone scuro e una grande macchia bianca sulla gola; Lutra lutra, la lontra, un mammifero che predilige acque limpide, ricche di pesci e crostacei. La compromissione degli ambienti fluviali in Europa ha ridotto il numero delle popolazioni di lontre e la Basilicata per la tutela di questo animale assume un ruolo chiave. Diverse lontre sono state avvistate nel fiume Agri, che sembra essere il loro habitat ideale. Questo mette in evidenza il buono stato di conservazione delle acque interne;

Erinaceus europaeus, il riccio europeo con aculei protettivi e zampe corte e scure; Sus scrofa, il cinghiale, simile al maiale domestico con il corpo ricoperto di setole che si scuriscono nel mese invernale; Meles Meles, il tasso, un animale maggiormente notturno con delle strisce facciali caratteristiche.

Tra i mammiferi dei due Parchi troviamo numerose specie di pipistrelli, anche se comunemente e erroneamente si pensa siano degli uccelli. La fama negativa è le superstizioni popolari legate a questi animali ne ha minacciato la sopravvivenza.

Beni da tutelare e da scoprire.

Per concludere, il paese tra i due Parchi Protetti, è uno scrigno di Biodiversità, un luogo dove si ci si può immergere nella natura per rilassarsi e osservare le diverse forme degli esseri viventi. Ogni pianta e ogni animale svolge un ruolo ben preciso nell’ecosistema in cui vive ed è importante per l’intero Pianeta Terra. Conoscere e contemplare lo straordinario mondo dei viventi può aiutare a guardarlo con occhi diversi per proteggerlo e salvaguardarlo.

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Dove andare per una gita fuori porta in Basilicata?

Se stai cercando una destinazione perfetta per una gita fuori porta in Basilicata, questa regione offre numerose opzioni che uniscono natura, avventura e cultura. Tra le mete più affascinanti spicca Castelsaraceno, il nostro piccolo borgo che sta guadagnando sempre più fama grazie a un’attrazione davvero unica: il Ponte tra i due Parchi, che con i suoi 586 metri è il ponte tibetano a campata unica e a pedata discontinua più lungo del mondo. Oltre a questa incredibile opera ingegneristica, il vicino Parco Nazionale del Pollino offre scenari naturali mozzafiato ideali per chi ama le escursioni e la natura incontaminata. Ecco alcune attività perfette per una gita fuori porta e a contatto con la natura in Basilicata.

Castelsaraceno celebra i primi 50.000 ingressi e 3 anni di successi del Ponte Tibetano

Castelsaraceno celebra i primi 50.000 ingressi e 3 anni di successi del Ponte Tibetano

Castelsaraceno festeggia il terzo anniversario del Ponte tra i due Parchi e i 50.000 ingressi, traguardi raggiunti grazie a questo ponte tibetano, il più lungo del mondo con i suoi 586 metri. L’infrastruttura ha stimolato una significativa crescita economica e occupazionale, con 18 nuovi posti di lavoro e l’apertura di 14 strutture ricettive. Il borgo ha inoltre ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e presto inaugurerà il primo Infoshop turistico in Italia, puntando a diventare un modello di sviluppo sostenibile per altre comunità.

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