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Itinerario delle vette e biodiversità

paesaggi - escursioni - trekking
Pini e Castagni

Itinerario delle vette e biodiversità

Informazioni tecniche

L'Itinerario

Traccia del sentiero CAI 970, l’itinerario è cesellato da un bosco misto Pini, Ontani e cespugli di rosa canina, che conducono al cuore del Bosco Favino – in cui è presente una fontana di acqua freschissima e un’area picnic con vari tavole e panche – e poi sul crinale della montagna attraverso una ripida salita. All’interno del bosco a sostegno della passata economia agricola sono presenti coppi e numerose aie di carbonaie, dette localmente “fornace” dove veniva prodotto il carbone vegetale dal legno di faggio. Alternando la sua bellezza generosa di colori e profumi a seconda delle stagioni con cui si sceglie di percorrerla, protetta dalla comunità maestosa dei faggi, l’area è habitat ideale per il più raro coleottero d’Europa, la Rosalia alpina, e per la Carlina gummifera. Accarezzano le due cime di Santa Croce e Pizzo Falcone, la Poiana e il Nibbio reale che con il loro sguardo vegliano sui boschi alle pendici del Monte Alpi.


SULLA CIMA DI SANTA CROCE

Attraversata la cerniera di Faggi, lo sguardo si apre sull’orizzonte sulla cima di Pizzo Falcone e si estende a nord sull’alta val d’Agri, ad est sul sistema dei calanchi argillosi verso il mar Ionio, ad ovest sul Sirino, la costa tirrenica e le vette più alte del Cilento; a sud, sui monti Zaccana e la Spina, il Monte Pollino e, in condizioni ideali, si accenna anche alla riserva della Sila.

Itinerario delle vette e biodiversità

Percorso Escursionistico

Questa tappa su sentiero CAI non necessità di abilità tecniche particolari. L’impegno fisico tuttavia è elevato, l’itinerario è adatto a escursionisti esperti con buona preparazione fisica, dotati di abbigliamento adeguato all’alta montagna e buona scorta d’acqua al seguito.

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Compila il seguente modulo per accedere all’area riservata e scaricare i file kml:

Indice Difficoltà

L’indicazione delle difficoltà è data per facilitare la scelta di un’escursione. Serve in  primo luogo per evitare ad escursionisti e alpinisti di dover affrontare  inaspettatamente passaggi superiori alle loro capacità tecniche e ai loro desideri. Questa  precisazione è utile non soltanto per distinguere il diverso impegno richiesto da un itinerario, ma anche per definire chiaramente il limite tra difficoltà  escursionistiche e  alpinistiche.



T

TURISTICO

ltinerari su stradine, mulattiere o larghi
sentieri, con percorsi non lunghi e ben evidenziati che non pongono incertezze o problemi di orientamento.
RICHIEDE una certa conoscenza dell’ambiente montano e preparazione fisica.

E

ESCURSIONISTICO

ltinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri di solito con segnalazioni adeguate e lievi pendenze. Nel caso di forti pendii i tratti esposti sono protetti o assicurati; possono avere singoli passaggi su roccia non faticosi, ne esposti, che non richiedono l’uso di equipaggiamento specifico.
RICHIEDE un certo senso dell’orientamento, conoscenza del territorio montano e allenamento alla camminata.

EE

ESCURSIONISTICO PER ESPERTI

Si tratta di sentieri generalmente segnalati ma che implicano una capacita di muoversi su terreni particolari (pendii ripidi, pietraie, ecc.). Sentieri o tracce su terreno impervio e infido; passaggi su roccia con lievi difficolta tecniche (singoli passaggi attrezzati con cavo) che non richiedono attrezzatura di autoassicurazione.
RICHIEDE esperienza di montagna, buona conoscenza dell’ambiente alpino, passo sicuro, assenza di vertigini.

EEA

ESCURSIONISTICO PER ESPERTI CON ATTREZZATURA.

Valgono le stesse indicazioni per la classificazione precedente (EE) con una difficoltà maggiore e la possibilita di percorrere zone motto esposte, vie ferrate o sentieri attrezzati che richiedono attrezzatura di autoassicurazione e relativa conoscenza per l’uso.
RICHIEDE esperienza di montagna, buona conoscenza dell’ambiente alpino, passo sicuro, assenza di vertigini, attrezzatura adeguata per l’autoassicuraziore, relativa pratica e conoscenza delle manovre di sicurezza.

AALPINISTICO

AF (Facile). È la forma più semplice dell’arrampicata, bisogna già scegliere l’appoggio per i piedi e le mani utilizzano frequentemente gli appigli per mantenere l’equilibrio.

APD (Poco Difficile). Qui inizia l’arrampicata vera e propria, che richiede lo spostamento di un arto per volta e una corretta impostazione dei movimenti. Appigli e appoggi sono ancora numerosi.

AAD (Abbastanza Difficile). La struttura rocciosa, già più ripida o addirittura verticale, offre appigli e appoggi più rari e può già richiedere l’uso della forza.

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