I Ponti Tibetani in Italia continuano a moltiplicarsi. Per gli amanti del brivido, ma anche per gli appassionati di trekking e di passeggiate in montagna, attraversare un Ponte Tibetano vuol dire immergersi nella natura incontaminata di un territorio, sospesi tra cielo e terra, circondati da boschi incantevoli e imponenti pareti rocciose. Ma se ogni ponte si attribuisce un primato, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento: scopriamo insieme cos’è esattamente un Ponte Tibetano, quali sono le sue origini, dove si trovano i Ponti Tibetani italiani e a chi spetta il record di Ponte Tibetano più lungo d’Italia.
Alle origini del Ponte Tibetano: quando è nato?
Il Ponte Tibetano ha in realtà un’origine antichissima, perché già in epoca primitiva si ritrovano ponti elementari composti da semplici travi o strutture sospese tramite funi. Ma la prima generazione di ponti sospesi è quella dei ponti primitivi fatti di corde o catene in ferro che ritroviamo in Cina, per l’appunto in Tibet e nella zona dell’Himalaya.
Un antico Ponte Tibetano realizzato con catene in ferro a Chaksam, in Tibet, nel 1904. Fonte: Wikipedia
Naturalmente, l’esigenza di costruire questo genere di ponti deriva dalla natura stessa del territorio, solitamente composto da alti pareti rocciose, fiumi e fossati. Per questo non è difficile rinvenire altri ponti sospesi in corda anche in Sud America, costruiti dagli Inca tra i paesaggi mozzafiato delle Ande, molto simili alle passerelle himalayane.
Cos’è un Ponte Tibetano?
Tradizionalmente, la struttura del cosiddetto Ponte Tibetano è realizzata con tre funi intrecciate in corda: due parallele a cui aggrapparsi con le mani e una in basso che funge da marciapiede. Queste tre funi sono poste a triangolo rovesciato e stabilizzate da strati laterali più o meno fitti. Nella tradizione himalayana, sono strutture fondamentali per affrontare delicati passaggi tra le vette in sicurezza: l’intreccio delle funi è in effetti un modo per sfruttare il carico di tensione e ridurre l’oscillazione, soprattutto nella parte centrale del ponte. Semplice, ma geniale!
Un ponte di corda inca, nei pressi di Cusco in Perù, utilizzato durante la stagione delle piogge. Fonte: Wikipedia
Questa struttura di base, nel tempo ha subito un’evoluzione per diventare sempre più complessa. Ad esempio, l’introduzione del ferro ha risolto una serie di problemi e in Cina e in Tibet le corde vennero sostituite da catene in ferro già dal VI secolo in poi. In Europa, solo a partire dal XVIII secolo abbiamo cominciato a costruire ponti sospesi: dapprima ponti militari provvisori sospesi tramite corde, fino ad arrivare ai ponti turistici con le tecnologie avanzate che conosciamo oggi.
I principali Ponti Tibetani in Italia
Soltanto in Italia, esistono diversi ponti sospesi che, incastonati tra le montagne, permettono di immergersi totalmente negli spettacolari paesaggi naturali che caratterizzano il nostro Paese. Vediamo quali sono e quanto misurano.
Ponte Tibetano di Castelsaraceno, in Basilicata: 586 mt di lunghezza
Ponte Tibetano di Dossena, in Lombardia: 505 mt di lunghezza
Ponte Sergio Bompard di Cesana Claviere, in Piemonte: 468 mt di lunghezza
Ponte alla Luna di Sasso di Castalda, in Basilicata: 300 mt di lunghezza
Ponte nel Cielo di Campo Tartano, in Valtellina: 234 mt di lunghezza
Ponte Tibetano di Roccamandolfi, in Molise: 234 mt di lunghezza
Ponte delle Ferriere di San Marcello Piteglio, in Toscana: 227 mt di lunghezza
Ponte Sospeso della Val di Sole, in Trentino Alto Adige: 100 mt di lunghezza
La vista dal Ponte Sospeso sulle cascate del Rio Ragaiolo, in Val di Sole (Trentino Alto Adige). Fonte: Visitvaldisole
A Castelsaraceno, nel cuore verde della Basilicata, il Ponte Tibetano da record
A Castelsaraceno, in provincia di Potenza, è stato inaugurato solo un anno fa un Ponte Tibetano semplicemente maestoso, con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri di altezza dal suolo: un ponte sospeso con tiranti laterali per la massima sicurezza in ogni stagione. È un attrattore adatto a tutti: coppie, famiglie con bambini, sportivi e semplici appassionati di esperienze all’aperto. Un’opera ingegneristica straordinaria, che ha goduto del primato di “Ponte Tibetano più lungo del mondo” fino a pochissimi mesi fa, quando è stato inaugurato lo Sky Bridge 721 in Repubblica Ceca. Ad oggi, resta comunque il Ponte Tibetano più lungo in Italia e, per gli amanti del brivido, un motivo in più per visitare gli spettacolari paesaggi naturali lucani.
Il Ponte Tibetano di Castelsaraceno (PZ), che collega i parchi nazionali del Pollino e dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese.
Ben 1160 passi nel vuoto: un’emozionante passeggiata che può sembrare eterna, ma che ha un tempo medio di percorrenza di 30-60 minuti (dipende dal flusso di persone presenti). Il Ponte Tibetano di Castelsaraceno si percorre a senso unico e in fila indiana. Al rientro è necessario percorrere una strada sterrata di circa 900 metri che riporta al crinale di partenza. Per visitarlo, conviene acquistare il ticket direttamente online, con un costo leggermente ridotto rispetto al prezzo dell’Infopoint e la comodità di poter scegliere la data e l’orario migliore.