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COSA MANGIARE A CASTELSARACENO: 7 PIATTI TIPICI LUCANI DA PROVARE

Un borgo millenario dalle atmosfere suggestive, una comunità ospitale sempre pronta ad accogliere, uno scrigno di tesori naturali tutti da scoprire e il famoso Ponte Tibetano più lungo del mondo sono gli ingredienti principali per una splendida gita a Castelsaraceno, ma non bisogna dimenticare un altro fenomenale attrattore: l’ottimo cibo!

Riunirsi attorno a una tavola: quando il cibo crea ponti tra le persone

Il Paese tra i due Parchi, infatti, offre una tradizione culinaria che, strettamente legata alla sua storia e alla sua cultura, è un elemento fondamentale da scoprire se si vuole vivere un’esperienza davvero immersiva. Qui il cibo è sempre stato un elemento fondamentale nella vita sociale e familiare degli abitanti: dopo giornate di lavoro intenso, intere famiglie si riunivano attorno al tavolo e tra una chiacchiera e l’altra degustavano i sapori della loro terra, accompagnati da un buon bicchiere di vino.

Quali sono i piatti tipici della tradizione di Castelsaraceno?

Le ricette tramandate di generazione in generazione, riflettono la semplicità e la genuinità dei prodotti locali. Alcuni piatti tipici della tradizione locale, in particolare, sono stati riconosciuti come PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e rappresentano la storia e la cultura di questo territorio.

Vediamo insieme quali sono:

Munnulata

La mnnulata è una zuppa a base di castagne, fagioli e patate, che veniva preparata dai contadini nei mesi invernali. La munnulata è un piatto sostanzioso e nutriente, che si accompagna bene con il pane casereccio.

‘Nnuglia

La ‘nnuglia è una salsiccia di maiale arricchita con cotenna, che viene stagionata per diversi mesi. La ‘nnuglia ha un sapore intenso e speziato e la si consuma sia cruda che cotta alla brace.

Pastorale

È un piatto tipico della transumanza, quando i pastori portavano le loro greggi verso i pascoli più verdi. A base di pecora, quella più anziana del gregge, si lascia marinare per alcune ore e si cuoce all’interno di grandi calderoni di rame.

Tagliatizzo

Un formaggio pecorino stagionato due mesi in canestri di giunco. Morbido e nello stesso tempo consistente. Buono sia per essere consumato direttamente con il pane che passato prima sul fuoco.

Nzalata i l zit

Una fresca insalata fatta con cavolo cappuccio e uva, condita con olio, aceto, sale e pepe.

“L’insalata i li ziti” si prepara in autunno, quando il cavolo e l’uva sono di stagione, e si serve come contorno o come piatto unico. Veniva spesso usata come alimento da consumare durante i matrimoni, da qui il nome.

Tortano

Si tratta di un pane a forma di ciambella, fatto con farina, lievito, acqua, sale e strutto. Il tortano si cuoce nel forno a legna e si mangia caldo o freddo, da solo o accompagnato da salumi e formaggi.

Rafanata

Sono dei maccheroni conditi con il rafano grattugiato, un tubero dal sapore piccante e pungente. La rafanata è un piatto semplice ma gustoso, che si prepara in occasione del carnevale.

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Dove andare per una gita fuori porta in Basilicata?

Se stai cercando una destinazione perfetta per una gita fuori porta in Basilicata, questa regione offre numerose opzioni che uniscono natura, avventura e cultura. Tra le mete più affascinanti spicca Castelsaraceno, il nostro piccolo borgo che sta guadagnando sempre più fama grazie a un’attrazione davvero unica: il Ponte tra i due Parchi, che con i suoi 586 metri è il ponte tibetano a campata unica e a pedata discontinua più lungo del mondo. Oltre a questa incredibile opera ingegneristica, il vicino Parco Nazionale del Pollino offre scenari naturali mozzafiato ideali per chi ama le escursioni e la natura incontaminata. Ecco alcune attività perfette per una gita fuori porta e a contatto con la natura in Basilicata.

Castelsaraceno celebra i primi 50.000 ingressi e 3 anni di successi del Ponte Tibetano

Castelsaraceno celebra i primi 50.000 ingressi e 3 anni di successi del Ponte Tibetano

Castelsaraceno festeggia il terzo anniversario del Ponte tra i due Parchi e i 50.000 ingressi, traguardi raggiunti grazie a questo ponte tibetano, il più lungo del mondo con i suoi 586 metri. L’infrastruttura ha stimolato una significativa crescita economica e occupazionale, con 18 nuovi posti di lavoro e l’apertura di 14 strutture ricettive. Il borgo ha inoltre ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e presto inaugurerà il primo Infoshop turistico in Italia, puntando a diventare un modello di sviluppo sostenibile per altre comunità.

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