A quattro anni dall’inaugurazione del ponte tibetano più lungo del mondo e dall’avvio dell’ecosistema turistico partecipato, il Comune di Castelsaraceno celebra i risultati del progetto di rilancio turistico e territoriale che ha rappresentato una svolta per il borgo e la comunità. I dati raccolti e i cambiamenti visibili testimoniano la solidità di una visione amministrativa che ha fatto del turismo sostenibile e della valorizzazione delle risorse locali un pilastro fondamentale per contrastare lo spopolamento e generare nuova economia.

UN MODELLO DI SVILUPPO SOSTENIBILE E IDENTITARIO
Castelsaraceno, incastonato tra i Parchi Nazionali del Pollino e dell’Appennino Lucano, si è progressivamente affermato come un modello di sviluppo che mette al centro la qualità dell’accoglienza, la rigenerazione del tessuto socioeconomico e la promozione dell’identità culturale. Questi elementi, combinati con la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, hanno permesso al borgo di costruire un’offerta turistica integrata e innovativa, capace di attrarre visitatori durante tutto l’arco dell’anno.

STRATEGIA E IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE
L’Amministrazione Comunale ha voluto delineare una strategia che non si limitasse a generare flussi turistici temporanei, ma che puntasse a costruire un modello di sviluppo locale sostenibile, capace di creare nuove opportunità occupazionali e incentivare la permanenza dei residenti sul territorio. Il ponte tibetano, inaugurato nel 2021, è stato il primo e fondamentale tassello di questo percorso, coinvolgendo in modo partecipativo istituzioni, operatori locali e comunità, e puntando con decisione su un turismo responsabile e rispettoso dell’ambiente.

RISULTATI CONCRETI E IMPATTI POSITIVI
I numeri testimoniano in modo chiaro l’efficacia del percorso intrapreso. In questi quattro anni:
– oltre 60.000 ingressi sul Ponte tra i due Parchi, divenuto attrazione di rilievo nazionale e internazionale;
– 20.000 visitatori al Museo della Pastorizia, cuore culturale e identitario del borgo;
– una media di 180.000 presenze sul territorio, con una significativa destagionalizzazione dei flussi;
– 18 strutture ricettive avviate, per un tessuto imprenditoriale in costante crescita grazie alla collaborazione tra pubblico e privato;
– 11 nuove attività imprenditoriali nel settore della ristorazione, bar e dei servizi outdoor;
– 16 contratti di lavoro attivi, con particolare attenzione all’occupazione giovanile;
– 50 giovani impiegati in progetti di Servizio Civile Universale a sostegno dell’accoglienza e della promozione turistica;
– notevole rilevanza mediatica. Castelsaraceno protagonista su TV, stampa e media nazionali come esempio di innovazione e coraggio;
– il riconoscimento della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualità turistica-ambientale;
– 6 partecipazioni a borse e fiere di settore (TTG, BIT E ROOTS-IN) per promuovere il territorio e rafforzare il posizionamento di Castelsaraceno come meta turistica di qualità;
– l’inaugurazione del primo Infoshop di destinazione in Italia, punto di riferimento per i visitatori;
– un incremento del 25% del gettito da addizionale comunale IRPEF, indicatore di una crescita del reddito su base comunale.
UN IMPEGNO CHE GUARDA AL FUTURO
Questi risultati rappresentano la concreta realizzazione di una visione che ha saputo trasformare le fragilità in opportunità. Il turismo non è stato solo motore economico, ma anche strumento di coesione e rilancio dell’identità collettiva. Castelsaraceno ha costruito un percorso di riscatto e innovazione, dimostrando che anche i piccoli borghi possono generare valore e prospettive durature.

VERSO UN FUTURO CONDIVISO: FIDUCIA, ALLEANZE E NUOVE SFIDE
Castelsaraceno prosegue con determinazione il suo progetto di sviluppo con al centro le persone, la sostenibilità e l’innovazione, come sottolinea il Sindaco di Castelsaraceno Rocco Rosano:
“I risultati raggiunti in questi quattro anni confermano la forza di una visione condivisa: un modello di sviluppo turistico partecipato che ha trasformato Castelsaraceno in una destinazione riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Questo successo rafforza la fiducia nel percorso intrapreso, una fiducia che va resa sempre più ampia e condivisa per consolidare un cambiamento culturale profondo. Per proseguire su questa strada è necessario continuare a realizzare investimenti, potenziare servizi, accoglienza, competenze e costruire un’alleanza solida tra pubblico e privato, per incentivare un’economia stabile e duratura. La politica deve assumere con determinazione il ruolo di guida in questo processo, accompagnando il cambiamento e affidandolo alle nuove generazioni, affinché possano diventare protagoniste di una rinascita che restituisca dignità e futuro a questo territorio marginalizzato. A 4 anni dalla sua inaugurazione il ponte tibetano rappresenta molto più di una semplice infrastruttura: è un simbolo concreto che unisce le radici alla visione di un futuro ambizioso, verso nuove alleanze e nuove sfide, in continuità con quanto costruito fino a oggi.”